
L'opera ritrae Jane Avril, una delle più celebri ballerine parigine, nonché amante di Toulouse-Lautrec, intenta a ballare il cancan.
La scatenata danza affascinava Toulouse-Lautrec che tentò di seguirla tracciando i gesti del corpo della ballerina, l'occasione gli dava l'opportunità di vivacizzare ulteriormente il suo dinamico stile, che già si era indirizzato verso una sintesi radicale.
Infatti, basta osservare il dipinto e ci si rende conto che per l'artista non era importante completare la composizione, bensì impostare le linee essenziali che definiscono l'ambiente in cui danza la ballerina, di questa, a sua volta, è messo in risalto il volto, così malinconico e triste, tracciando sommariamente il resto del corpo.
Eppure sono le energiche braccia e le gambe sgambettanti che agitano la gonna e la sottogonna.
Sullo sfondo, in un palco appena accennato, è la caricatura di una coppia.
Osservando Jane Avril che danza tornano alla mente le spontanee ballerine di Degas, sorprese a provare dei passi di danza: quanto armoniche ed eleganti erano quelle, tanto più agitate e volgari sono queste. Ma a differenza di Degas, per Toulouse-Lautrec era importante cogliere quella particolare atmosfera che si respirava nei tabarin di Parigi.